Un movimento culturale che ha intrapreso un cammino per fare la differenza per il Paese. È questo CEOforLIFE, una community che accoglie più di 300 amministratori e delegati di aziende nazionali e multinazionali, per attuare un cambiamento in ambiti significativi, come la transizione energetica, la salute e il welfare, l'innovazione e la ricerca, il turismo sostenibile.
Ne parliamo con Giordano Fatali, Presidente e fondatore di CEOforLIFE, psicologo del lavoro e delle organizzazioni, con una grande esperienza in ambito risorse umane.
Come nasce CEOforLIFE?
CEOforLIFE nasce per cambiare il sistema Paese. L'idea alla base, come dice il nome stesso, è quella di mettere insieme le migliori menti del Paese, i leader più visionari, i CEO, ma anche le Istituzioni, le associazioni, gli studenti e le nuove generazioni, così come tutti gli stakeholder, per lavorare insieme su progetti di sviluppo sostenibile, lavorare insieme per la vita. In CEOforLIFE ci adoperiamo per promuovere una cultura della sostenibilità che possa definire un cambiamento significativo del modo di fare business in Italia. La sostenibilità, infatti, non è più un'opzione, ma una necessità strategica per le imprese che vogliono essere competitive e resilienti nel lungo periodo. Quando si parla di sostenibilità non posso non citare quanto ci ha detto il Ministro Pichetto Fratin che è stato con noi ai CEOforLIFE Awards: “CEOforLIFE rappresenta la voce delle aziende più importanti e innovative, che sono anche un veicolo di informazione che aiutano a realizzare l'impegno di sostenibilità come un dovere per la realtà con cui ci confrontiamo e come un'opportunità per il futuro”.
Da anni come CEOforLIFE stiamo lavorando, insieme a tutti i nostri CEO, per la costruzione di sistemi produttivi, sociali, politici e formativi sostenibili che siano a favore della vita e del genere umano. Crediamo in un futuro migliore per il nostro Paese e per l'umanità tutta. Promuoviamo lo sviluppo del business sostenibile, dove gli interessi di parte, del singolo, coincidono con quelli della collettività. Stiamo sviluppando le nostre imprese, tutti insieme, per una crescita del Sistema Italia finalizzata a realizzare la costruzione di un Paese più giusto, più bello e più sostenibile.
Lo stiamo facendo per le nuove generazioni e insieme alle nuove generazioni. Da questa missione nascono gli Osservatori Nazionali sulla Sostenibilità di CEOforLIFE, che sono piattaforme permanenti di business collaboration in cui aziende, istituzioni, associazioni, next generation, collaborano per esaminare e affrontare le sfide cruciali del Paese, in linea con quelle delineate nell'Agenda 2030 dell'ONU.
In che modo le aziende che hanno aderito al vostro progetto possono contribuire al miglioramento della vita delle persone?
L'ultima edizione dei CEOforLIFE Awards, giunta alla quarta, che si è tenuta lo scorso mese di ottobre con 8 appuntamenti, ha visto la partecipazione di oltre 300 CEO e rappresentanti delle istituzioni italiane tra Ministri, Sottosegretari, Presidenti di Commissione e tanti altri. Con questo abbiamo voluto mettere in luce l'importanza della collaborazione tra pubblico e privato.
Il dialogo pubblico-privato è fondamentale per promuovere la transizione sostenibile, in quanto consente di condividere idee e strategie e di trovare soluzioni condivise. Per questo vogliamo continuare a promuovere il dialogo pubblico-privato, organizzando tavole rotonde e momenti di confronto che consentono ai CEO di confrontarsi con istituzioni e stakeholder. E vogliamo anche supportare le imprese italiane nel loro percorso di transizione sostenibile, attraverso iniziative di varia natura.
Tra le principali evidenze emerse sappiamo bene che la sostenibilità è ormai una priorità strategica per le imprese italiane, che stanno investendo sempre di più in iniziative sostenibili. Le imprese italiane hanno un ruolo importante da svolgere nella promozione della sostenibilità, in quanto possono contribuire a creare un futuro più sostenibile per il Paese e quindi per tutte le persone.
Avete previsto delle task force nazionali che coinvolgono menti brillanti disposte a mettersi in gioco per costruire qualcosa di significativo. Una di queste si concentra su diversità, inclusione e benessere psicologico. Ci puoi dire qualcosa di più? Quali sono i risultati attesi?
Tra gli obiettivi che tutti conosciamo ormai abbastanza bene, dobbiamo ricordare in particolar modo quello che riguarda proprio il benessere umano. Dati e ricerche dimostrano che promuovere la giustizia sociale, garantire condizioni di lavoro dignitose e l'uguaglianza di genere sono aspetti essenziali per una società sostenibile. Sulla diversità, mi sento di dire che è considerata un vantaggio competitivo e la promozione di una cultura inclusiva è essenziale per attrarre e trattenere talenti.
Sostenibilità e benessere psicologico sono due concetti interconnessi che riguardano il benessere dell'individuo e dell'ambiente in cui vive. Per esempio anche fare scelte di consumo più sostenibili può contribuire al benessere psicologico. Sapere di agire in modo etico e sostenibile può aumentare la soddisfazione personale e ridurre la sensazione di colpa legata a impatti negativi sull'ambiente. Così come vivere in comunità sostenibili o partecipare a iniziative di condivisione e solidarietà può migliorare il benessere psicologico. Il senso di appartenenza e la collaborazione con gli altri sono fondamentali per il nostro benessere.
Un altro elemento imprescindibile è la pianificazione dell'inclusione. Ormai è quasi superfluo dirlo ma in tutte le aziende si attuano azioni DEI (Diversity Equity Inclusion): le aziende stanno sviluppando e adottando politiche e procedure per garantire l'inclusione. Questo può includere la creazione di programmi di sensibilizzazione, formazione per il personale e l'assegnazione di risorse per l'accessibilità fisica e digitale. Non dimentichiamo poi, per esempio, gli adattamenti delle mansioni lavorative che possono includere la fornitura di tecnologie assistive, l'aggiustamento degli orari di lavoro, la modifica delle attrezzature o l'assegnazione di compiti diversi.
Poi ci sono gli aspetti più noti ma non per questo meno centrali, come la comunicazione e la sensibilizzazione: è importante promuovere una cultura aziendale inclusiva e sensibilizzare i dipendenti sulle sfide e le opportunità, questo può aiutare a ridurre pregiudizi e stereotipi. Molti dei nostri CEO nelle loro aziende hanno portato iniziative esemplari anche su queste tematiche con progetti concreti che abbiamo premiato con piacere ai nostri CEOforLIFE Awards.
Dal lavoro che faremo con le nostre Task Force, ci aspettiamo sicuramente un confronto costruttivo dal quale esca un output che tracci una strada verso un cambiamento concreto. Noi siamo per fare le cose e farle bene e soprattutto vogliamo vederne i risultati.
Secondo la tua esperienza, in che modo le politiche che favoriscono salute e benessere hanno una ricaduta positiva sulla reputazione aziendale?
Dall'OMS all'Organizzazione Internazionale del Lavoro (IOL) si susseguono le denunce per l'elevata presenza di disturbi mentali e sindromi da stress eccessivo negli uffici. Secondo un'indagine di Great Place to Work, il 65% delle 900 aziende europee analizzate considera la salute e il benessere una priorità strategica. Numerose ricerche dimostrano una correlazione positiva tra programmi di benessere aziendale e la produttività, la soddisfazione dei dipendenti e la riduzione dei costi sanitari. Come tutti saprete, trattare il benessere in generale e il benessere psicologico è una questione complessa e multidimensionale, e la sua relazione con il lavoro dipende da molteplici fattori.
Spesso, l'ambiente di lavoro, le politiche aziendali e le risorse per il benessere possono influire notevolmente sulla salute dei dipendenti. Pertanto, è fondamentale che le organizzazioni adottino politiche e pratiche che promuovano un ambiente di lavoro sano e che forniscono supporto ai dipendenti che possono affrontare problemi di salute. Anche questo è sostenibilità.
Quali le vostre priorità per l'anno in arrivo?
Sicuramente lavorare con le Task Force. Abbiamo così tanti CEO, istituzioni, amici e sostenitori che organizzare tutto al meglio richiede impegno e attenzione costanti. Come dicevo siamo molto operativi e concreti e l'obiettivo per il prossimo anno è proprio quello di coinvolgere tutti i nostri stakeholder e farli lavorare insieme su progetti condivisi. Noi lavoriamo su tre direttrici: progetti, leggi, cultura. Progetti interaziendali di business sostenibile, drafting legislativo partecipato, iniziative di sensibilizzazione culturale. Abbiamo un calendario ben definito con una serie di round table, Giornate Nazionali e Awards. Siamo felici di avere un grande seguito e un ottimo riscontro da tutte le parti coinvolte, ciò significa che stiamo lavorando bene e andiamo nella giusta direzione quella che ci porta, come dico sempre, a un'Italia più bella, più giusta e più sostenibile.